giovedì 31 dicembre 2020

#28 - La sintesi finale

Il telemetro polibasico (step 1) fu inventato dall’allora capitano Pavese (step 11) nel 1882 e veniva anche chiamato telemetro per Fanteria (step 20) poichè, come tutti i telemetri diplostatici, era prettamente impiegato nell’artiglieria terreste.
Con il Pavese si è finalmente riusciti a trovare un telemetro di piccole dimensioni (step 2) che si potesse impiegare durante il combattimento. In quegli anni, il suo nome apparve in diverse cartoline pubblicitarie (step 13) e riviste scientifiche (step 10) per mettere gli ufficiali a conoscenza di questo nuovo strumento e fornire un'accurata descrizione dei componenti (step 3) e il modo di adoperarlo (step 22). 
Si tratta di uno strumento che sfrutta le risorse dell'ottica (step 4) per misurare la distanza tra l’utilizzatore e un qualsiasi punto del campo visivo. Si basa sul fatto che un oggetto a distanza finita si vede, da due punti anche poco distanti tra loro, sotto angoli diversi; calcolando tale differenza angolare (step 27) si risale alla distanza dell’oggetto. 
Un pregio dello strumento, oltre al fatto di poter essere racchiuso in un piccolo astuccio date le sue piccole dimensioni, è l'approssimazione non inferiore a quella di strumenti similari. Alcuni numeri legati allo strumento si possono trovare qui (step 15).
Il telemetro è composto da un prisma quadrangolare complesso (step 26) contenuto in una montatura metallica e unito al fondo con un piccolo eclimetro. Tra gli altri materiali (step 8) del telemetro polibasico, sono importanti i piccoli prismi divergenti (zeppe) che coprono le facce del prisma e servono a deviare i raggi che le attraversano. Un anello come supporto unisce le facce laterali tramite due viti, sulle quali può girare e ricevere un conveniente attrito.
Per avere una migliore visione dell'anatomia del telemetro Pavese, è utile fare riferimento a questo disegno (step 16).


Nonostante la straordinaria efficienza del telemetro, esso presentava anche dei difetti, ad esempio era sensibile alle temperature e alle mimetizzazioni, comportando delle alterazioni nei risultati. Per questo motivo, come possiamo notare in questo grafico (step 24), con il tempo i telemetri ottici iniziarono ad essere sostituiti da nuove tecnologie come i telemetri laser o i radar. 
I telemetri sono infatti strumenti in costante evoluzione in tutto il mondo poiché variamente utilizzati in diversi settori quali militare, topografico o sportivo. Perciò molti brevetti (step 17) sui diversi tipi di telemetri sono rintracciabili e svariate sono le loro apparizioni nel mondo del cinema (step 12), nei fumetti (step 21), nella letteratura (step 07), nei francobolli (step 18) e nell'iconologia contemporanea (step 6). 

In conclusione, possiamo riassumere tutte le informazioni più importanti in un albero tassonomico (step 14) e in un abbecedario (step 19), essenziali per ricordare la collocazione del Pavese tra i diversi modelli della telemetria, le leggi della fisica di cui si avvale e i dettagli principali dello strumento. 

lunedì 21 dicembre 2020

#27 - La mappa concettuale

Attraverso la mappa concettuale sotto rappresentata, si osserva come i vari concetti legati al telemetro Pavese siano ben collegati tra loro. 

venerdì 18 dicembre 2020

#26 - La chimica e gli strumenti scientifici

L'elemento principale costituente il telemetro Pavese è il prisma quadrangolare.
I prismi sono solitamente realizzati in vetro o quarzo e sono tagliati con sfaccettature appositamente angolate, poichè influenzano il modo in cui la luce che passa attraverso il prisma viene riflessa, rifratta e dispersa. 
Per maggiori informazioni sui diversi tipi di prismi ottici, si può fare riferimento a questa pagina.

Il vetro al quarzo ha eccezionali proprietà termiche, ottima trasmissione ottica, buone prestazioni elettriche e anticorrosive ed è inattaccabile dagli acidi tranne dall'acido fluoridrico. Esso presenta elevata durezza (7 sulla scala di Mohs), resistenza meccanica e resistenza al calore. 
Il quarzo ha una struttura cristallina trigonale costituita da tetraedri silicio-ossigeno uniti tra loro per i 4 vertici a formare delle spirali ad andamento destro o sinistro. In alcuni cristalli le parti cristalline destre o sinistre coesistono a formare i geminati. 
 
                           

sabato 5 dicembre 2020

#25 - Cose personali

Passato (memento): l'oggetto alla sinistra è un hanayama puzzle. Ho trascorso molte ore a cercare di risolverlo, senza mai arrivare alla soluzione.

Presente (utensile): il fiocchetto al centro è il mio portafortuna; mi è stato regalato dalla mia nonna per il mio compleanno e da allora lo porto sempre nel mio portafoglio.

Futuro (feticcio): una foglia di alloro dalla laurea di mia sorella; simbolo di buon auspicio per la mia carriera universitaria.

venerdì 27 novembre 2020

#24 - Le parole nella storia


Dal grafico si nota come la ricerca del telemetro ottico e dei prismi divergenti ha un simile andamento. Entrambe diminuiscono con l'introduzione di nuovi strumenti più precisi, tra i quali il telemetro laser nella seconda metà del 900. 
Il telemetro polibasico fu inventato tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, che corrisponde con uno dei punti di massimo del grafico.

#23 - La normativa

Il telemetro polibasico Pavese è uno strumento antico; possiamo fare riferimento a un articolo pubblicato su "La Rivista di Fanteria, Volume 9" per una descrizione accurata dello strumento in esame:

#22 - Un manuale d'uso

Di seguito sono elencati gli step da seguire per utilizzare il Telemetro Pavese:

1. Tenere il telemetro con l'indice nell'anello fino alla seconda falange;

2. Volgere uno dei fianchi al punto C e cercare l'immagine nel prisma, tenenendo le zeppe coperte dai diaframmi. Bisogna identificare l'immagine acromatica, poichè rimarrà ferma anche quando si gira lo strumento;

3. Scegliere su quella direzione un altro punto D;

4. Condurre l'immagine di C a combaciare perfettamente con quella in D, avanzando o retrocedendo a piccoli passi;

5. Fare un segno trasversale passante per le punte dei piedi;

6. Girare uno dei diaframmi per scoprire la zeppa;

7. Retrocedere sul prolungamento della DA finchè guardando con l'altra parte del prisma si vedono gli stessi punti in collimazione;

8. Misurare la distanza AB che corrisponde alla distanza cercata;

9. Se la zeppa adoperata è segnata 100, la distanza coincide con quella che appare, se è segnata 50, la distanza sarà data dalla meta del numero.


giovedì 19 novembre 2020

#21 - Nei fumetti

 

https://lifeinthetrap.com/laser-range-finder-web-large/

Ecco un fumetto raffigurante un telemetro laser, oggigiorno molto adoperato.
Il telemetro Pavese fu utilizzato solamente per un breve lasso di tempo. I telemetri ottici risentivano delle condizioni atmosferiche e delle mimetizzazioni; motivo per il quale furono sostituiti da nuove tecnologie come i telemetri laser. 
Ciò rende il telemetro polibasico difficilmente rintracciabile nei fumetti.

#20 - Il marchio


https://it.wikipedia.org/wiki/Arma_di_fanteria#/media/File:Fregio_fanteria.svg

In alto è raffigurato il fregio dell'Arma di Fanteria dell'Esercito Italiano

Questo logo ha un legame con la funzione dello strumento in esame. Il telemetro polibasico era adoperato particolarmente dalle truppe di fanteria; la grande gittata dei nuovi fucili di quegli anni aveva reso necessario l'utilizzo del Pavese. 

Esso fu distribuito nei reggimenti dei corpi d'armata di Milano, Roma e Napoli; successivamente alle truppe del 1º corpo d'armata.

venerdì 13 novembre 2020

#19 - L'abbecedario


A come Artiglieria;
B come Belle Époque, contesto storico;
C come Capitano Pavese, inventore;
D come Diplostatico;
E come Esercito, principale adoperante;
F come Facce riflettenti
;
G come Geometria, le cui leggi sono sfruttate per calcolare la distanza; 
H come H-100, un esempio di telemetro laser che sostituì quelli ottici;
I come Italia militare e marina, rivista contenente articolo sul telemetro;
L come Lontananza, misurata dal telemetro;
M come Metallo, materiale delle piastrine;
N come NN° 155 e 156, numero dei modelli del Pavese;
O come Ottica, branca della scienza usata per il funzionamento del telemetro;
P come Polibasico;
Q come Quadrangolare, forma del prisma;
R come Riflessione dei raggi che penetrano nel prisma;
S come Shooter, film nel quale appare lo strumento;
T come Telemetria;
U come Uno su trecento (1/300), una delle visuali riflesse prescelte dal Pavese;
V come Vollaston, prisma presente nel telemetro;
Z come Zeppe, prismi divergenti.

mercoledì 11 novembre 2020

#18 - Il francobollo


Il telemetro rappresentato in un francobollo delle Nazioni Unite (Ginevra) emesso nell'anno 1989.

#17 - I brevetti




 

Il brevetto del Telemetro polibasico non è reperibile online. Possiamo però fare riferimento ad altri brevetti di telemetri ottici, poichè sfruttano le stesse leggi fisiche. 

US4071772 (A)
https://it.espacenet.com/publicationDetails/originalDocument?FT=D&date=19780131&DB=&locale=it_IT&CC=US&NR=4071772A&KC=A&ND=4

Depositato il 31 Gennaio del 1978, inventori Ludwig Leitz e Knut Heitmann
Nel telemetro, due immagini si sovrappongono a uno o due filtri in frequenza, identici nelle loro strutture. Il segnale generato è applicato a un particolare rilevatore fotoelettrico. 

I telemetri ottici però, risentivano delle condizioni atmosferiche. Furono presto sostituiti infatti da nuove tecnologie, come i telemetri laser o i radar. Di seguito è riportato il brevetto di un telemetro laser. 

Inventore Farlow Adrian Roger, pubblicato il 28 Gennaio del 1987.

IT1155636(B)
https://worldwide.espacenet.com/patent/search/family/010520584/publication/IT1155636B?q=laser%20telemeter

IT1155636(B)
https://worldwide.espacenet.com/patent/search/family/010520584/publication/IT1155636B?q=laser%20telemeter


lunedì 2 novembre 2020

#15 - I numeri

  • DIMENSIONI
Lunghezza: 50 mm;
Larghezza: 44 mm;
Altezza: 43 mm.
  • SMORFIA NAPOLETANA
La smorfia napoletana associa a ciascun vocabolo un numero. Nel contesto del telemetro polibasico:
12 - cercare un bersaglio
44 - misurare
45 - calcolare una distanza
58 - bersaglio
68 - fanteria
  • ALTRO 
Numero identificativo: 157;
Bibliografia: catalogo generale strumenti IGM 1922 pg 170;
Il prezzo del telemetro polibasico sui diversi siti varia dai 70€ ai 100;
Le visuali riflesse prescelte dal Cap. Pavese sono ad 1/30, 1/100 e 1/50 con la perpendicolare alla visuale diretta.

#14 - La tassonomia


#13 - La pubblicità

Fig. 1

In Fig. 1 è visibile una foto di una cartolina pubblicitaria avente come oggetto il Telemetro Pavese.

L'uso della cartolina postale come mezzo pubblicitario risale all'inizio del XX secolo, dopo la comparsa della prima cartolina illustrata. Esse venivano distribuite gratuitamente e contenevano un timbro della ditta emittente, il quale fu arricchito successivamente con decorazioni, fino a rappresentare il prodotto commercializzato.

giovedì 29 ottobre 2020

#12 - Nel cinema

Il Telemetro Pavese non é facilmente reperibile nella produzione cinematografica.
Possiamo peró fare riferimento ad alcune scene di film d'azione, dove altri tipi di telemetro sono adoperati per lo stesso scopo del Pavese: calcolare la distanza dal bersaglio.


   
Serie Tv Strike Back: Vengeance.

domenica 25 ottobre 2020

#11 - I costruttori

Le Officine Galileo sono un'azienda italiana fondata nel 1862 dall'astronomo Giovanni Battista Amici, allora conosciuto come abile ottico e meccanico

Ha sede a Campi Bisenzio, in provincia di Firenze e si occupano della produzione di strumenti per l'ottica ed optoelettronica e strumenti scientifici avanzati per satelliti e sonde spaziali.

#10 - I libri

Articolo di periodico scientifico: il "Telemetro Pavese" pubblicato nell'«Italia militare e marina», il 17 Agosto 1894.

Rivista di cavalleria: Roberto BARBETTA, «Cannocchiali, binocoli e telemetri da campagna», Torino, 1905.

Articolo di periodico scientifico: il "Telemetro Pavese" pubblicato nell'«Italia militare e marina», il 21 Settembre 1894.

Saggio monografico: «Istruzioni per l'uso del telemetro polibasico "Pavese" con cannocchiale e senza»Milano - Tip. Ettore Padoan, 1917.


Rivista scientifica: il "Telemetro Pavese" in «Il Politecnico-Giornale dell'ingegnere architetto civile ed industriale», nel 1896.



martedì 20 ottobre 2020

#09 - Gli inventori

Il 5 Agosto del 1894, un articolo pubblicato su "Italia militare e marina" riguardo il Telemetro Pavese, attira l'attenzione della stampa. L'intento dell'autore era quello di informare gli ufficiali dell'esistenza di questo nuovo prodotto della telemetria, invitandoli a farne uso poichè potrebbe risultare molto utile per il tiro dell'artiglieria e più ancora in quello della fanteria. Tutti gli eserciti erano convinti dell'importanza del telemetro e anche quello tedesco, fra i pochi ancora sprovvisti di telemetro, era intenzionato ad adottarne qualcuno. 

Dovuto al suo utilizzo infatti, il Telemetro inventato dal Capitano Pavese, veniva chiamato anche Telemetro per Fanteria e misurava la distanza dal bersaglio.


BIBLIOGRAFIA:
Il Politecnico: rivista di ingegniera, tecnologia, industria ..., Volume 43
https://books.google.com/books?id=QswwAQAAMAAJ&pg=PA196&lpg=PA196&dq=telemetro+pavese&source=bl&ots=IrRPwSaRpD&sig=ACfU3U1dIg1bjk6JcjMkjObJ5hrHkrYWJw&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwihlO6o8rbsAhVQknIEHUEpBfw4ChDoATAAegQIAhAC#v=onepage&q=telemetro%20pavese&f=false